• 114/117 d.C.
  • Pietra calcarea e marmo pario
  • 15,60 m X 8,60 m
  • Benevento

L’arco di Traiano di Benevento è un arco celebrativo dedicato all’imperatore Traiano in occasione dell’apertura della via Traiana, una variante della via Appia, che accorciava il cammino tra Benevento e Brindisi. Fu costruito tra il 114 e il 117 d.C. poi, in epoca longobarda l’arco venne inglobato nel lato settentrionale della cinta muraria e prese il nome di Porta Aurea. Nel 1713 a seguito di terremoti l’architrave di marmo si sgretolò e cadde, l’arco venne poi restaurato e riaperto. Negli anni ’50 del Settecento, in occasione di una visita in città da parte di Carlo di Borbone, l’arco fu ritratto da Antonio Joli, dipinto  oggi conservato nella Reggia di Caserta. Nel 1850 per ordine di Papa Pio IX l’arco venne isolato, abbattendo tutti gli edifici che vi si erano addossati nel tempo, venne poi collocato alla fine della via Traiana. Alcune foto della seconda guerra mondiale mostrano come l’arco fosse stato ricoperto interamente da sacchi di sabbia per proteggerlo da eventuali bombardamenti.

Nel 1975 la Soprintendenza ai monumenti della Campania lo restaurò ma dopo il terremoto del 1980, fu necessario un ulteriore restauro a causa della ripetuta caduta di frammenti. Nel 1999 venne allestito un ponteggio speciale che permise di vedere da vicino il restauro e i rilievi che compongono l’arco, testimonianza di dieci anni di governo e azioni militari dell’Imperatore. I lavori terminarono tra il 2001 e il 2002, con l’ultimo restauro dovuto al normale deterioramento e alle diverse scosse sismiche, tutti questi restauri hanno reso l’Arco di Traiano il monumento meglio conservato. Alto 15,60 m, largo 8,60 m, è composto da un solo fornice, cioè da una sola struttura arcuata, ed è costruito con blocchi di pietra calcarea rivestita da blocchi di marmo pario. Quattro semicolonne disposte agli angoli dei piloni di ogni facciata sorreggono una trabeazione, sormontata al di sopra del fornice. Oltre gli architravi si trova un attico che presenta all’interno un vano coperto da una volta a botte.

L’arco presenta una ricca decorazione scultorea sulle due facciate principali: sul lato interno, quello rivolto verso la città, sono rappresentate scene di pace e di provvidenza verso i cittadini; sul lato esterno, quello rivolto verso le province, scene di guerra.
Al centro dell’arco troviamo un’inscrizione dedicatoria che cita : IMP[eratori] CAESARI DIVI NERVAE FILIO
NERVAE TRAIANO OPTIMO AVG[usto]
GERMANICO DACICO PONTIF[ici] MAX[imo] TRIB[unicia]
POTEST[ate] XVIII IMP[eratori] VII CO[n]S[uli] VI P[atri] P[atriae]
FORTISSIMO PRINCIPI SENATVS P[opulus]Q[ue] R[omanus].
“All’imperatore Cesare, figlio del divo Nerva, Nerva Traiano Ottimo Augusto Germanico Dacico, pontefice massimo, rivestito della potestà tribunicia diciotto volte, acclamato imperatore sette volte, console sei volte, padre della patria, fortissimo principe, il Senato e il Popolo romano posero “.

All’interno erano rappresentati 6 pannelli, da sinistra a destra e dall’alto in basso:
1. Traiano accolto dalla triade capitolina,composta da Giunone, Minerva e Giove.
2. Nel campo di Marte, davanti al tempio del dio, Traiano, con Adriano e i littori, riceve dai due consoli il decreto di concessione del trionfo .Presente anche la dea Roma.
3. Traiano appare in primo piano a sinistra seguito dai littori. Il tema è legato alle provvidenze per i veterani nelle regioni del Reno e del Danubio.
4. Questo pannello rappresenta la stabilità e la sicurezza raggiunta dall’Impero sotto Traiano e celebra il commercio. Sullo sfondo le immagini di Portuno, di Ercole e di Apollo, le divinità venerate nel Foro Boario, zona commerciale della città.
5. Traiano fa il suo ingresso a Roma nell’estate del 99, dopo aver sistemato il confine renano della provincia della Germania superiore.
6. Forma un’unica scena con quello precedente: Traiano è accolto dai Geni del Popolo Romano, del Senato e dell’Ordine Equestre.
I quattro pannelli inferiori sono separati da pannelli decorativi più bassi che raffigurano scene e allegorie delle attività imperiali: le Vittorie tauroctone al centro :Vittorie, dea della vittoria,nell’atto di sacrificare dei tori, e Amazzoni in alto.
Nei pennacchi dell’arcata del fornice sono raffigurate personificazioni del Danubio e della Mesopotamia sul lato esterno , e della Vittoria e della Fedeltà militare su quello interno. Sulle chiavi di volta dell’ arco sono rappresentate le personificazioni della Fortuna e di Roma.

Lato esterno:
1. Le divinità della Dacia Cerere, Diana e Silvano accolgono Traiano.
2. trionfo di Traiano sulla Dacia, simbolicamente rappresentata da un uomo in ginocchio, e le figure allegoriche di Tisia e Alutus, i fiumi di confine della regione. Tuttavia non pochi hanno visto qui raffigurata la Mesopotamia con il Tigri e l’Eufrate.
3.  In questo pannello sono ricordate le iniziative di Traiano per il riordinamento dell’esercito nelle province: imperatore circondato dai littori e Honos ,la personificazione dell’Onore militare.
4. La scena è dedicata all’Institutio Alimentaria, un provvedimento preso dall’imperatore in favore dei bambini bisognosi: prelevò dal suo patrimonio personale le somme necessarie a garantire un futuro sereno a centinaia di bambini, legittimi e non, soprattutto nelle campagne. Il pannello raffigura Traiano con davanti due bambini: Marte e Cerere.
5.raffigura Traiano che stipula il patto di pace con il capo dei Germani.
6. appare Traiano togato che incontra Ercole con il capo coperto da pelle di leone. Nel pannello appaiono anche un cane al guinzaglio ed un cavallo, allusioni al consolidamento dell’impero nelle regioni danubiane.
I lati interni del fornice sono anch’essi decorati da due pannelli scolpiti che raffigurano le opere di Traiano nella città di Benevento:
1.a sinistra il Sacrificio della cerimonia per l’apertura della via Traiana,raffigura Traiano fra i littori, personificazioni di città e personaggi italici, durante la cerimonia.
2.a destra l’istituzione dell’Institutio Alimentaria a Benevento.

Sulla volta compare al centro una raffigurazione dell’Imperatore incoronato da una Vittoria. I rilievi sui piloni non sono di alto livello artistico, più notevoli sono invece quelli all’interno del fornice, creati secondo una composizione adeguata per scene molto affollate, evitando il sovraccarico. Nonostante ciò non si può dire che si abbia un senso compiuto dello spazio.

Elisa Massari