• Michelangelo Merisi da Caravaggio
  • 1608
  • Olio su tela
  • 361×520 cm
  • La Valletta (Malta) – Oratorio della Cattedrale di San Giovanni Battista

Caravaggio realizzò questa tela nel 1608 mentre si trovava a Malta, dove si trasferì temporaneamente per entrare a far parte dell’ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Per lui poter far parte dei Cavalieri era molto importante, perché così facendo, la condanna a morte emessa dal Papa non sarebbe più stata valida. A Malta Caravaggio venne ospitato in un oratorio e per ripagare questo favore dipinse la Decollazione del Battista ed è la tela più grande per dimensioni di Caravaggio, collocata sull’altare della cappella del noviziato della Cattedrale di San Giovanni a La Valletta a Malta. A differenza della tradizione pittorica, che era solita rappresentare il Battista già decapitato, Caravaggio decise di dipingere l’attimo che precede la decapitazione del santo.

La scena che scelse di rappresentare è trattata nel vangelo, come raccontano Marco e Matteo. Giovanni Battista si trovava in prigione perché era stato arrestato da Erode dopo che aveva criticato la sua relazione con Salomè, moglie di suo fratello Filippo. Erode voleva ucciderlo ma era spaventato dalla reazione che avrebbe potuto avere la folla, dato che il Battista era considerato un profeta. Il giorno del compleanno di Erode però la figlia di Salomè ballò in pubblico e piacque così tanto al festeggiato che egli fu disposto a fare qualsiasi cosa per lei. La ragazza istigata dalla madre chiese al re la testa di san Giovanni Battista su un vassoio, così Erode lo fece uccidere, diede la testa alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.

In primo piano troviamo un uomo con un pugnale in mano, facilmente riconoscibile come il carnefice, che si appresta a colpire il santo sdraiato a terra ferito, come si nota dal sangue accanto al suo volto. Leggermente più a sinistra troviamo una signora anziana che, con un’espressione angosciata e spaventata, si copre il volto per l’orrore. Inoltre incontriamo la figura di un’ancella che prepara il bacile, dove successivamente verrà messa la testa del martire. Non è ben chiaro come identificare la giovane, potrebbe rappresentare Salomè come una donna comune. Alla destra della ragazza, un uomo indica il bacile che la fanciulla tiene in mano. È chiaro che il santo sia il Battista grazie alla veste di peli di cammello intrecciati, uno dei suoi simboli più noti. In più egli indossa una tunica rossa, chiaro rimando al futuro martirio di Cristo, suo cugino.

I dettagli sono minimi, sullo sfondo si ergono le mura di una prigione dalla quale due carcerati, sulla destra, assistono al martirio da una grata.Caravaggio intende dare più importanza allo spazio, lasciando quasi del tutto vuota la parte destra della tela, questo al fine di aumentare la drammaticità della scena. L’azione si svolge in una grande penombra, solo i protagonisti risaltano perché sono colpiti dalla luce, lasciando in semioscurità il resto dell’ambiente. Caravaggio essendo stato nominato Cavaliere di Grazia, poco prima di dipingere la tela decise di firmarla come “fra Michelangelo”.

Margherita Golinelli