• Anonimo romano
  • II secolo d.C.
  • Marmo
  • 125,4 cm
  • Roma – Musei Capitolini

La statua ha come protagonisti due personaggi della mitologia greca: Eros, dio dell’amore e Psiche, così bella da suscitare la gelosia di Venere. Quest’ultima ordinò a Eros di scagliare due delle sue frecce, una contro l’uomo più brutto sulla terra e l’altra contro Psiche, in modo che potessero innamorarsi. Il giovane però non centrò il bersaglio e si colpì accidentalmente il piede, iniziando ad amare lui stesso la fanciulla. La scultura originale greca è del II secolo a.C. .

L’opera a noi pervenuta è una copia romana anonima, appartenente al gruppo scultoreo di Amore e Psiche. Le due figure poggiano su un piedistallo di forma circolare di marmo caratterizzato da un bordo di scritte latine e date incise. Si innalzano fino a raggiungere l’altezza di circa 125 cm. La scultura risulta di dimensioni leggermente inferiori a quelle reali. Eros, il giovane fanciullo, è raffigurato in totale nudità. L’anatomia del corpo non è ben definita. La gamba sinistra è portata davanti incrociata alla destra; l’anca è sbilanciata verso l’esterno, il busto è raffigurato frontalmente ed il capo è rivolto verso quello femminile. La testa è ricca di particolari, come dimostrano i riccioli e l’espressione realistica del volto. Le braccia cingono Psiche in un abbraccio tenero e romantico. Con la mano destra Eros le sfiora delicatamente il viso, mentre con la sinistra le accarezza i capelli anch’essi ricci.Psiche è coperta da un velo che la avvolge dal bacino in giù, coprendole le gambe e parte dei piedi. Il mantello dà l’idea di accuratezza dei dettagli, quali le numerose pieghe. Al contrario di Eros, la posizione di lei è rivolta verso l’interno e appare più naturale.I due corpi, dal basso verso l’alto, si avvicinano sempre di più fino a congiungersi in un avvolgente bacio.

Gaia Bettocchi,  Elisa Grosso, Lisa Maldina, Anis Zarantonello.

Approfondimenti

Musei Capitolini – Roma