• Paul Cézanne
  • 1906
  • Olio su tela
  • 251×208 cm
  • Museum of Art – Philadelfia

Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.

Il tema delle bagnantii occupa un’importante parte della produzione di Cézanne e a conclusione di questo percorso, vi sono “Le grandi bagnanti”. L’opera è la prima versione delle tre realizzate dal pittore che scelse una tecnica non comune per il periodo storico e artistico, ponendosi in contrasto con tutto il panorama a lui contemporaneo, dipingendo l’opera in maniera anticonformista: la scelta di rappresentare le bagnanti nude rappresenta una sfida dell’artista che creò una corrente alternativa per tutti coloro che desideravano un artenon commerciale e controtendenza”. Il tema del nudo viene trattato da Cézanne in diversi modi e in varie epoche: negli anni settanta, prendendo spunto dagli Impressionisti, il corpo faceva parte del paesaggio naturalistico circostante, poi negli anni ottanta il nudo assume una fisicità monumentale, fino a sembrare antinaturalistica. Infine, nel 1895, Cézanne si focalizza esclusivamente sul corpo femminile proposto con un estremo allungamento e combinato in maniere complesse. “Le grandi bagnanti” è una dimostrazione esemplare di quest’ultima fase dell’artista; l’opera mostra alcune donne che trascorrono una giornata al sole in riva a un fiume: una nuota, le altre chiacchierano o sembrano giocare sotto l’ombra di lunghi tronchi di alberi. Oltre al tema del nudo, è ben chiaro il concetto del legame armonico tra uomo e natura, che si ritrova anche nell’Espressionismo tedesco.

Si tratta di un’opera che impegnò molto Cézanne, non solo per la resa di ben diciassette corpi, ma anche per la struttura compositiva del dipinto: egli crea infatti una quinta scenica con i fusti degli alberi che convergono verso la parte superiore, andando a creare al centro un vuoto che attira l’attenzione dell’osservatore mettendo oltretutto in risalto la distanza tra le bagnanti in primo piano e quelle dall’altra parte della riva. La prospettiva è data unicamente dalla diminuzione della dimensione delle figure sullo sfondo e dal cambio netto di colori. I nudi in primo piano sono definiti con un tratto nero pesante che segna i contorni e anche alcuni colpi di bianco che illuminano le figure, come se fosse la luce del sole e si può ben notare che Cézanne non ha inserito dettagli che sarebbero potuti essere provocanti, per raffigurare il corpo femminile. Utilizza infatti un approccio simile a quello per dipingere una natura morta o un paesaggio, sintetizzando in forme geometriche. Anche eccessivamente, priva la donna all’estrema sinistra del quadro del volto, cercando di rendere l’emozione della visione soltanto attraverso la stesura dei colori sulla superficie. Questa resa così schematica del rappresentare influenzerà molti artisti dopo Cézanne, come ad esempio Picasso e Matisse, e tramite loro gran parte dei pittori del Novecento che, pur mediante tecniche e percorsi diversi, gli saranno debitori di nuove possibilità espressive del linguaggio pittorico.

In un’altra versione, iniziata intorno al 1900 e oggi conservata alla Fondazione Barnes negli Stati Uniti, pur mantenendo una trattazione lignea del corpo umano, l’artista mostra una certa propensione verso il naturalismo. In questo caso, il disegno è più chiaro, i colori più accesi è c’è una maggiore attenzione ai dettagli, come ad esempio la natura morta in primo piano e i teli da bagno. La rappresentazione del corpo femminile attuata da Cézanne, era tuttavia alquanto tradizionale, si pensi alle forme morbide e languide de “Le bagnanti” di Renoir. Al contrario, nel 1886-1888, George Seurat ritrae il corpo nudo della donna in modo molto distaccato, fornendo così l’emblema della figura femminile senza sensualità. Le figure rappresentate erano soltanto lavoratrici pagate per posare e così mostrandole, ha fornito un nuovo punto di vista riguardo la donna, considerata ora negli aspetti più quotidiani della vita. Si può quindi dedurre che se Cézanne fu innovatore nella forma, interessandosi dell’essenza dei soggetti  rappresentandoli in modo geometrico, Seurat fu certamente promotore di una nuova tematica.

Giulia Peli